Politiche attive del lavoro
Strategia Europea per l’Occupazione (SEO)

La strategia Europa 2020 riconosce nell’imprenditorialità e nel lavoro autonomo due strumenti fondamentali per conseguire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Le iniziative di questo tipo contribuiscono sia a creare nuovi posti di lavoro e nuove competenze, sia a favorire una partecipazione attiva nella società e all’economia.

Per questo vengono offerte molteplici possibilità di supporto e di finanziamento per chi vuole ricollocarsi nel mondo del lavoro aprendo una nuova attività, riconoscendole a pieno titolo come strumenti strategici di politica attiva.

La Regione Campania, con il Piano del Lavoro approvato con DGR n. 420 del 27/07/2016, ha deciso di dotarsi di una strategia sistemica per affrontare la grave situazione di disoccupazione strutturale e congiunturale attraverso azioni dedicate al reinserimento lavorativo e allo sviluppo di nuova occupazione finanziate con fondi FSE. La Regione Campania ha attivato un pacchetto organico di iniziative in favore dei giovani e dei soggetti svantaggiati, esclusi dai cicli produttivi, volte a migliorare l’offerta formativa e le opportunità occupazionali.

Gli interventi si allineano agli obiettivi dell’Asse 1 del POR Campania FSE 2014-2020, ossia promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità, e sostenere la mobilità dei lavoratori. Più nel dettaglio, si punta al raggiungimento dei cosiddetti “obiettivi specifici” tra cui favorire l’inserimento lavorativo e l’occupazione dei disoccupati di lunga durata, favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi a seguito di piani di ristrutturazione aziendale, migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi al lavoro, contrastare il lavoro sommerso. In particolare, le misure messe in campo, in coerenza con le vigenti normative, sono guidate da una visione strategica che mira a conferire maggiore efficacia alle politiche attive del lavoro e ad un migliore uso delle risorse finanziarie provenienti dai fondi comunitari, nazionali e regionali, con l’obiettivo di creare un modello di sviluppo che coniughi competitività ed inclusione sociale.

Le POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO si articolano lungo le quattro direttrici indicate nella STRATEGIA EUROPEA PER L’OCCUPAZIONE (SEO)

  1. OCCUPABILITÀ, migliorare le capacità di un individuo di inserirsi nel mercato del lavoro;
  2. ADATTABILITÀ, aggiornare le conoscenze individuali per renderle compatibili con le esigenze del mercato;
  3. IMPRENDITORIALITÀ, sviluppare qualità e spirito imprenditoriale per avviare un’azienda e contribuire all’autoimpiego;
  4. PARI OPPORTUNITÀ, favorire politiche di uguaglianza e parità per aumentare i tassi di occupazione giovanile e femminile.

I suddetti quattro pilastri della Strategia Europea per l’Occupazione sono stati tradotti dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) in cinque gruppi di intervento:

  • Creazione diretta e temporanea di posti di lavoro;
  • Servizi di orientamento e collocamento lavorativo;
  • Servizi di formazione e riqualificazione professionale;
  • Servizi e sostegno finanziario all’autoimpiego ed alla nuova imprenditorialità;
  • Incentivi all’occupazione e sussidi di disoccupazione.

La Giunta Regionale della Campania, il 13 marzo 2018, in ottemperanza al decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150 (Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche

attive), ha deliberato il Piano di Rafforzamento triennale dei Servizi Pubblici per il lavoro della Regione Campania in armonia con quanto contemplato a livello nazionale.

L’obiettivo regionale è quello di definire un percorso da realizzare nell’arco temporale di 36 mesi, nell’ambito delle seguenti aree, tra loro integrate:

  1. Ridefinizione e potenziamento dei sistemi informativi, il Piano prevede interventi di adeguamento alle novità derivanti dalla riforma in materia di lavoro (fascicolo elettronico del lavoratore, integrazione sistemi regionali di supporto alla gestione dei percorsi di politica attiva, albi enti accreditati, sistemi di monitoraggio, ecc.);
  2. Rafforzamento delle competenze degli operatori dei Centri per l’Impiego, appare necessario approntare un piano di rafforzamento delle competenze degli operatori, che faccia leva sulla ri-motivazione e sulla “centralità” del soggetto pubblico quale pivot dell’organizzazione territoriale dei servizi erogabili al cittadino;
  3. Rafforzamento dei servizi intensivi di ricerca attiva di lavoro e assistenza all’autoimpiego, è necessario consolidare e migliorare complessivamente i servizi, soprattutto quelli attivabili nell’area della gestione dell’incrocio domanda offerta di lavoro. Il raccordo con il mercato del lavoro, svolto attraverso continui contatti tra datori di lavoro e operatori pubblici è indispensabile per completare adeguatamente l’inserimento professionale del soggetto preso in carico. Analoghe necessità si ravvisano nei confronti dell’area relativa all’autoimpiego, in particolare all’accompagnamento alla progettazione imprenditoriale ed al tutoraggio/coaching per le fasi successive all’avvio di impresa.

Il ruolo di Sviluppo Campania comprende azioni informative, promozionali e di animazione territoriale atte a conseguire i seguenti obiettivi:

  • soddisfare le esigenze conoscitive ed informative degli operatori, degli utenti e delle imprese a supporto del processo di consolidamento dei LEP;
  • favorire l’integrazione ed il consolidamento della rete Eures all’interno dei servizi per il lavoro;
  • potenziare il raccordo tra gli operatori del mercato del lavoro, le istituzioni e le agenzie formative, le imprese e la conoscenza circa la disponibilità dei servizi;
  • supportare le attività dell’Osservatorio Regionale del Lavoro.

In particolare, Sviluppo Campania promuove, per conto dell’Assessorato al Lavoro, misure di politica attiva per diversi target fornendo servizi reali di accompagnamento alla progettazione, servizi finanziari e monitoraggio delle attività realizzate nell’ambito delle misure promosse.

Cosa indica “autoimpiego”? Che differenza c’è rispetto ad “autoimprenditoria”?
I due termini si riferiscono a diversi progetti intrapresi per avviare un’attività in proprio.

Con autoimprenditorialità si intende la capacità di creare e sviluppare iniziative e imprese, le quali amplieranno la base produttiva e occupazionale. Nel quadro normativo attuale sono incentivate le idee imprenditoriali create, in particolare, nelle aree economicamente svantaggiate. Sono state adottate inoltre misure specifiche per favorire l’imprenditoria femminile e giovanile, nonché particolari settori come quello agricolo e sociale. Per autoimpiego si considera invece la creazione di occupazione attraverso iniziative di lavoro autonomo, micro impresa o franchising, finalizzate a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti privi di occupazione o aiutare i giovani a fare il loro primo ingresso nel mercato del lavoro.

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